Avete il computer lento, imballato, un pc che accede costantemente all’ hard disk. Siete convinti che si tratti di un Pc vecchio e da cambiare. Avete mai pensato che sostituendo semplicemente l’hd con una SSD potreste risolvere tutti i problemi di velocità? Basterebbero poche decine di euro per aumentare incredibilmente le prestazioni.
Sostituire Hd con SSD
Come è possibile ottenere questo benefico miglioramento delle prestazioni? Basterà rimuovere l’hard disk e installare un SSD. I modelli da 2,5 pollici che vengono venduti consentono di essere installati anche su PC e notebook di vecchia generazione. Sul mercato ci sono SSD da 2,5 pollici con una capienza di circa 120 Gigabyte e quelle da 1 Tera.
Esteticamente gli SSD si presentano dentici ai vecchi hard disk da 2,5 pollici e si inseriscono quindi perfettamente nel vano di alloggiamento per gli hard disk presente sui notebook. La maggior parte dei PC tradizionali offre quasi sempre un vano libero per potervi installare un SSD da 2,5 pollici. Un altro requisito indispensabile è che i notebook e i PC siano dotati di un’interfaccia SATA per eseguire il collegamento con la scheda madre.
Questa interfaccia è presente anche su PC vecchi di dieci anni. Dovete controllare se la scheda madre supporta il SATA 3 , se non lo dovesse supportare, ad esempio è una scheda madre con connettore IDE, ci sono in vendita degli adattatori COME QUESTO QUI.
Per PC e notebook attuali possono essere presi in esame anche altri tipi di memorie, purché i dispositivi offrano l’indispensabile slot per il montaggio. Gli SSD sono disponibili infatti in diversi modelli e formati.
SSD M.2 Cosa sono
A fianco degli SSD da 2,5 troviamo le SSD M.2 di dimensioni ridottissime, con larghezza di 22 millimetri e, a scelta, lunghezza di 42, 60 o 80 millimetri, tutti dotati di interfaccia SATA come gli SSD da 2,5 pollici, oppure possono offrire la velocissima interfaccia PCI-Express, presente sugli attuali notebook e PC (assomigliano a dei banchi di memoria dDDR).
Anche gli SSD si differenziano tra di loro, ma le diversità non saltano subito all’occhio. Tutti presentano una lunghezza di 10 centimetri, una larghezza di 7 centimetri, uno spessore di 7 millimetri e offrono tutti la sopracitata interfaccia SATA versione 3. Nella copia di film, foto e musica, questa connessione è in grado di offrire una velocità teorica massima per il trasferimento dati, pari a 600 Megab-yte al secondo. Per stabilire la velocità di un SSD non si rivela però determinante solo l’interfaccia. L’unità a stato solido può lavorare rapidamente solo se i dati vengono memorizzati su pregiati e veloci chip di memoria e se la gestione del traffico dati priva di rallentamenti, è affidata ad un controller di buona qualità.
Quale SSD comprare
qui sotto c’è una lista di ssd che sono considerate le migliori. Potrebbe anche non servirvi un modello molto capiente, bastano anche 120 Gb per aumentare la velocità. Ovviamente il sistema operativo deve essere installato sull’ SSD così come i programmi che usate di piu’, il browser per navigare ecc. Gli altri programmi potete anche installarli sull’ hard disk, l’importante che i file di swap siano sull ‘SSD.
Velocità SSD
Ma quanto sono realmente veloci questi SSD? Il Samsung 860 Evo 1TB ad esempio è in grado di copiare video e foto ad una velocità di 338 Megabyte al secondo (velocità media in fase di lettura e scrittura dati). Per confronto: un hard disk tradizionale da 2,5 pollici non raggiunge neppure la velocità di 100 Megabyte al secondo. Gli SSD al top hanno fatto segnare picchi velocità fino a 540 Megabyte al secondo, spremendo quasi al limite l’interfaccia SATA 3. Tutto questo dimostra però che l’interfaccia SATA 3 può diventare un “collo di bottiglia” e rallentare il lavoro degli SSD.
Relativamente alla velocità massima, le SSD sono in grado di lavorare solo ad una velocità dimezzata, pari a quella offerta mediamente da un SSD M2 con interfaccia PCI-Express , nonostante i produttori scelgano frequentemente gli stessi chip di memoria. Molto apprezzabile comunque che, se l’utente deve ricercare un file sull’ SSD, questa operazione, in condizioni ottimali, viene eseguita in 0,03 millisecondi (un hard disk richiede circa 20 millisecondi). In fase di scrittura e lettura dati, la possibilità di poter eseguire un numero di operazioni (IOPS) possibilmente elevato, si rivela importante per poter godere di un veloce avvio di Windows e dei programmi.
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Velocizzare un PC vecchio con un SSD
Come detto anche un vecchio PC può essere incredibilmente velocizzato ed avere nuova vita con le SSD. Montare una SSD su un Pc, anche su laptop, è facilissimo, date un’occhiata al video qui sotto.
Tutto quanto illustrato nei paragrafi precedenti si applica ottimamente ai valori rilevati nelle prove e alla teoria, ma per rendere tangibili nell’uso pratico i vantaggi ottenibili con un SSD da 2,5 pollici. Ne è risultato che questi dischi consentono di velocizzare al massimo l’accesso ai dati
memorizzati: l’SSD si è rivelato quattro volte più veloce rispetto ad un hard disk di serie.
Lavorando con i programmi, la differenza si è ridotta parecchio, ma il miglioramento delle prestazioni è rimasto abbastanza consistente e con il notebook dotato di SSD, la navigazione su Internet e l’uso di Office, sono stati eseguiti con una velocità raddoppiata. Anche con operazioni per il foto-video editing, avido di risorse del processore, è stato registrato un netto miglioramento delle prestazioni. Con le SSD possiamo permetterci anche di montare un sistema operativo come Windows 10 su computer obsoleti.
SSD vs Hard disk
Oltre ad un’elevata velocità, gli SSD offrono anche altri vantaggi:
- Silenziosità: Poiché questi dischi sono privi di parti meccaniche, il loro funzionamento è estremamente silenzioso.
- Robustezza: Gli SSD si rivelano inoltre più robusti degli hard disk, dove è presente una testina per la lettura e scrittura dei dati, in continuo movimento.
- Leggeri e parsimoniosi: Gli SSD sono più leggeri e necessitano di meno energia. Queste memorie oltre a velocizzare i notebook, rendono i dispositivi anche più leggeri e per di più allungano l’autonomia della batteria. L”hard disk a bordo del notebook ha offerto un’autonomia di quattro ore prima di dover ricorrere alla presa elettrica, mentre l’SSD ha consentito di lavorare per un quarto d’ora in più.